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Febbraio – Il mese dell’Albero Frassino

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Nel “Calendario degli Alberi” Celtico il periodo compreso tra il 18 Febbraio e il 17 Marzo è dedicato all’ albero del Frassino.
Dalla seconda metà di Febbraio la primavera inizia a sussurrare il suo arrivo e questo periodo è il più imprevedibile di tutti: nevicate, piogge e vento si alternano a mattine soleggiate e lucenti.
Le caratteristiche del Frassino gli permetteono di affrontare con resilienza questo “delicato” momento della stagione invernale.
Dotato di grande resistenza, il Frassino è famoso per il suo legno robusto e al tempo stesso leggero e flessibile.
Scopriamo insieme come queste qualità vengono enfatizzate nella mitologia delle civiltà antiche.

Il Frassino e il Mito

Secondo il Mito Celtico: i nativi nel segno del Frassino “nascono nel calore soffice delle case trasformate in nidi per difendersi dal rigore dell’inverno” cit.
Il Frassino simboleggia l’Albero della conoscenza, materno e nutritore.
Per i popoli Germanici il Frassino era l’albero più importante di tutti: Yggdrasill, ovvero l’Albero che sostiene tutto l’Universo, significa “corsiero di Ygg”, uno dei nomi di Odino.
Il Frassino è infatti protagonista del sacrificio iniziatico del Dio Odino.


Il Frassino in Italia

Il Frassino è un albero molto frequente in Italia, le specie più diffuse sono:

  • Fraxinus excelsior, conosciuto col nome comune di Frassino maggiore;
  • Fraxinus ornus noto come Orno o Orniello;
  • Fraxinus angustifolia noto col nome di Frassino meridionale.

Il Frassino Maggiore lo si trova in tutta la penisola italiana, meno sporadicamente nell’Appennino centro settentrionale, dove prospera nelle zone fitoclimatiche del Castanetum, del Fagetum e più raramente del Lauretum.
Albero alto fino a 35-40m, il tronco è poco ramificato, con rami largamente spaziati che conferiscono all’albero una corona a cupola.
La corteccia di colore grigio-verdastro, appare ampiamente fessurata.
Le foglioline sono ovato-lanceolate, con base cuneata e apice acuminato.
I margini sono minutamente seghettati, la pagina superiore è verde glabra, quella inferiore chiara e leggermente pelosa.
I fiori sono poco appariscenti, ermafroditi, i fiori maschili e femminili sono posti su rami diversi. Raggruppati in brevi racemi multicolori purpurei. Fioriscono tra Aprile-Maggio, prima della comparsa delle foglie.
I frutti con un unico seme, sono samare peduncolate di colore bruno lucente.

Insomma stiamo parlando di un albero davvero meraviglioso, scopriamo insieme altre curiosità sulle virtù del Frassino…

Curiosità sul Frassino

  • Dalla linfa che fuoriesce dalle ferite si estrae la Manna: l’estrazione della manna si effettua in modo particolare sul Fraxinus ornus (orniello o frassino da manna). Dalle piccole incisioni trasversali create con gesti precisi, sgorga lentamente un succo inizialmente di colore ceruleo e di sapore amaro (lagrima), che a contatto con l’aria rapidamente si schiarisce e assume un sapore dolce. Condensandosi, forma cannoli e stalattiti di colore bianco e profumati. La manna in media contiene il 40-60% di mannitolo, viene utilizzata come dolcificante.
  • Varietà resistente e resiliente, dove è autoctona può essere utile per la rigenerazione del bosco e per impianti di riforestazione. Utilizzata per la sperimentazione di Rewilding passivo per ristabilire boschi nativi. (Monks Wood Wilderness)
  • Nel verde urbano svolge un ruolo rilevante nella mitigazione degli inquinanti atmosferici
  • I frutti, le foglie, le radici e la corteccia di frassino hanno proprietà leggermente lassative, diuretiche, antinfiammatorie, antireumatiche, antiartritiche. L’analisi chimica giustifica queste proprietà con la presenza di cumarine (fraxina, fraxetina, frassinolo, esculetina) e di flavonoidi (quercetina, rutina, idrossiframoside), che inibiscono la produzione di mediatori infiammatori endogeni come le prostaglandine.

Il Frassino come guaritore

Come abbiamo appena visto, gli alberi sono esseri complessi e multifunzionali, essi svolgono un ruolo determinante nel mantenimento della vita sulla terra.
Secondo recenti studi della Neurobiologia Vegetale e della Medicina Forestale, gli alberi rilasciano attraverso le proprie radici, foglie e cortecce delle molecole volatili chiamate B-VOC (Biogenic Volatile Organic Compounds).
Quando camminiamo molto vicini agli alberi, essi ci permettono di respirare queste minuscole molecole volatili, che hanno effetti benefici sia sul nostro corpo che sulle nostre emozioni.

Le pratiche di Shinrin-Yoku o ‘Bagni di Bosco’, di cui è promotrice l’Associzione Italiana di Medicina Forestale ( A.I.Me.F.), si basano proprio sul potere terapeutico dei B-VOC sugli essere umani.

Quindi la prossima volta che andrete in un bosco, prendetevi del tempo per respirare consapevolmente la medicina naturale più potente che esiste in natura !
Se applicherete anche i principi dello Shinrin-Yoku durante la vostra camminata tra gli alberi, lo stress quotidiano inizierà ad alleviarsi, per trasformarsi poi in un ricordo lontano!

Vuoi approfondire i temi dello Shinrin-Yoku e della Neurobiologia Vegetale ?
La Medicina Forestale si occupa proprio di questo… e non solo !

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Recovery: La Naprapatia per il recupero post-covid.

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Siamo in un momento storico particolare, in cui la collaborazione risulta fondamentale per poterci risollevare, progredire ed avere successo.

La medicina convenzionale sta sempre più aprendo gli occhi verso una visione “paziente-centrica” in cui non si prende in considerazione solamente il problema, ma il paziente che lo ha.

La stessa cosa avviene per gli approcci terapeutici, che come tutte le scienze olistiche ci dimostrano da secoli, devono avere coerenza con stile di vita, ambiente e comportamento.

Proprio in questo momento occorre urgentemente una figura in grado di soddisfare le esigenze che le persone hanno in questo momento.

naprapatia

Recovery: Il panorama che si presenta al Naprapata.

Ad oggi abbiamo una notevole quantità di conseguenze riportate dai pazienti contagiati dal virus SARS-COV2 più o meno sintomatici.

Comunemente, la difficoltà ad effettuare respiri profondi e dolore toracico, sia diffuso, che lancinante o trafittivo al momento, sono tra quelli che fanno aumentare di molto l’ansia e diminuire in modo considerevole la resistenza ad ogni tipo di “stress”.

Le fibrosi dell’interstizio polmonare alterano la biomeccanica e quindi la fisiologia del respiro, diminuendo così la sua efficacia.

La conseguenza è l’aumento dell’ “infiammazione sistemica” e produzione di scorie metaboliche che intossicano gli organi ed il tessuto connettivo.

La spossatezza, la mancanza di concentrazione ed dolori diffusi di vario genere sono soltanto alcuni assieme a quelli sopra descritti tra i sintomi riferiti.

Non possiamo sottovalutare poi i sentimenti di ansia conseguenti alle varie fasi di questo periodo pandemico.

Numerosi studi trasversali hanno evidentemente sottolineato legami dell’infiammazione sistemica post COVID, sia grave che meno grave, con forme di dolore osteoarticolare, ansia, depressione e disturbi del sonno.

Perché la figura del Naprapata.

Specializzarsi in Naprapatia significa diventare una figura trasversale esperta in comunicazione con il paziente in primis, e con i professionisti che possano supportare l’approccio terapeutico all’occorrenza.

Il Naprapata acquisisce le competenze per poter effettuare approfondite e rapide valutazioni per inquadrare la problematica e stilare con precisione il programma d’intervento.

il Focus sul benessere dell’individuo non perde mai di vista l’approccio scientifico e basato sulle evidenze (EBM), che garantisce maggior sicurezza ed efficacia.

L’ampia conoscenza delle tecniche manuali maggiormente efficaci ed applicabili, per ogni condizione del nostro assistito, al fine di avere sempre il massimo risultato.

L’addestramento all’uso di strumenti per aumentare l’efficacia della valutazione e per garantire la massima precisione possibile.

La capacità di utilizzo dei “tools” terapeutici in ambito miofasciale oppure articolare conferendo alla figura professionale delle competenze interne al percorso formativo a completamento della preparazione.

Parlando di stile di vita ed ambiente non possiamo trascurare il movimento come supporto alla terapia.

“Il movimento è vita” è un concetto ben presente e radicato nelle discipline manipolative, che hanno come fine la restituzione del movimento alle strutture, concetto fuso con il Recovery proprio della Naprapatia.

Immaginate l’importanza del lavoro di mobilizzazione del torace in questo perido, dopo aver contratto malattie respiratorie.

Il Naprapata ha le competenze necessarie per somministrare programmi di esercizi personalizzati al fine di mantenere e ricondizionare la persona a seconda delle esigenze, facendo un esempio quindi, restituisco in primis mobilità al torace poi esercito la respirazione assieme al nostro assistito e lo seguo nei progressi.

Una figura che accompagna.

Un professionista trasversale è colui che in grado di saper orientare il paziente al meglio, ed è per questo che nel percorso formativo è compreso il “coaching” e la nutraceutica per una conoscenza adeguata della supplementazione tramite integratori.

La conoscenza dell’esercizio fisico specifico che lo rende contestualmente alle esigenze un trainer molto specializzato che non lascia nulla al caso.

Tutte queste peculiarità conferiscono al Naprapata la professionalità necessaria per essere una figura indispensabile in questo momento storico e con una visione funzionale verso il futuro.

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Il Massaggio Drenante e il suo effetto Detox.

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Cosa comporta la presenza di tossine nel corpo.

Eliminare le tossine dall’organismo è un processo delicato e importante. Il Massaggio Drenante, grazie al suo effetto Detox, può aiutare notevolmente il nostro organismo in questo processo.

Alimentazione non sana, apporto idrico inferiore al fabbisogno quotidiano, attività fisica carente, elevati livelli di stress, producono un eccesso di tossine nel nostro corpo.

Esse sono responsabili di stati di gonfiore, debolezza, pigrizia, senso di affaticamento, mancanza di concentrazione, forza ed energia, e sono, molto spesso, difficili da smaltire.

Tuttavia, non sempre ci accorgiamo, che lo stato di sofferenza del nostro corpo, è in relazione alla quantità di tossine che incameriamo quotidianamente. 

Corso Massaggio Drenante

Il Massaggio Drenante: un prezioso alleato, grazie al suo effetto Detox.

Il Massaggio Drenante, ha l’obiettivo di ri-attivare le funzioni del sistema linfatico, favorendo, in maniera naturale, l’eliminazione delle tossine dall’organismo.

Un corpo depurato, svolgerà un adeguato funzionamento del sistema immunitario, presenterà una pelle visibilmente idratata, liscia, elastica e luminosa.

Vedrà gradualmente ridursi la circonferenza delle zone del corpo che necessitano di essere drenate. Favorirà la diminuzione degli inestetismi dovuti a una scarsa o mancata ossigenazione dei tessuti.

Attraverso l’eliminazione delle tossine e dei liquidi corporei in eccesso, si genererà naturalmente un maggiore senso di leggerezza agli arti inferiori e al corpo intero.

Sarà favorito, inoltre, un naturale ripristino dell’attività intestinale, l’alleviamento di stati di gonfiore, lo scioglimento delle tensioni presenti nel tessuto connettivo e muscolare.

Corso Massaggio Drenante

In cosa consiste un Massaggio Drenante?

Un Massaggio Drenante o Drenaggio Manuale, è una tecnica che opera direttamente sul sistema linfatico, apparato essenziale per il mantenimento della salute dell’organismo, nonché per la costituzione delle nostre difese immunitarie.

Esso svolge la funzione di drenare dai nostri tessuti, tutti i liquidi e le sostanze di scarto, che hanno bisogno di essere espulse naturalmente dall’organismo.

L’obiettivo di questo massaggio, è quello di stimolare meccanicamente, attraverso l’intervento manuale, il corretto funzionamento del sistema linfatico, preposto alla circolazione della linfa nel corpo.

Un sistema linfatico che funziona in maniera sana, è in grado di filtrare, ripulire dalle tossine, e drenare continuamente tutti i tessuti, garantendo così al nostro corpo una continua depurazione.

Per inverso, un organismo che presenta tessuti intossicati, e un sistema linfatico pigro e mal funzionante, non può garantire un pieno stato di salute e un sano e attivo andamento del sistema immunitario.

Corso Massaggio Drenante

L’aumento della concentrazione e dell’energia vitale.

Un corpo disintossicato, è un corpo in grado di garantire alla persona anche un buon livello di concentrazione e presenza mentale, favorendo vigore, sia da un punto di vista fisico, che mentale ed emotivo.

Molto spesso ci sentiamo affaticati, abbiamo difficoltà a concentrarci, sentiamo la nostra energia vitale e la forza fisica venir meno. Quando questo accade, chiediamoci che tipo di quotidianità stiamo conducendo.

Per funzionare pienamente, il sistema linfatico ha bisogno di ricevere nutrienti sani, un apporto idrico adeguato, una frequente azione muscolare, generata dal movimento fisico.

Ecco perché, nel caso in cui i livelli di tossicità nell’organismo siano elevati, il Massaggio Drenante può rappresentare un rapido ed efficace aiuto, da sostenere, poi, con un adeguato stile di vita quotidiano.

Attraverso la stimolazione manuale, possiamo infatti recuperare leggerezza, alleviare dolori e fastidi, soprattutto agli arti inferiori, riacquistare concentrazione ed energia, e fortificare le nostre difese immunitarie.

Scegli Corsi di massaggio educam
Verso un “Disegno di Vita Naturale e Consapevole”.

Un percorso di drenaggio manuale, è necessario che sia armonicamente integrato a un disegno di vita naturale e consapevole, che abbraccia vari aspetti della quotidianità.

Nutrirsi di “cibo vivo”, ricevere un apporto idrico adeguato, praticare movimento fisico, prediligere attività a contatto con la Natura, che ci nutre e ci sostiene.

Recuperare uno stile di vita salubre diventa elemento fondamentale. Attraverso di esso il nostro respiro, lentamente e naturalmente ritrova il suo ritmo e il corpo recupera fluidità.

Grazie a un nutrimento sano, vitale e privo di tossine, il nostro sistema immunitario si fortifica, ci fidiamo di noi stessi e della Vita.

Corso Massaggio Drenante
L’importanza di scegliere un Professionista qualificato a cui affidarci.

Il massaggio drenante, più di altri interventi manuali, è una tecnica delicata, che richiede una scrupolosa preparazione da parte dell’Operatore.

Necessita di una conoscenza completa del corpo, del sistema linfatico e della tecnica da applicare, onde evitare la mancata efficacia, o di nuocere alla persona.

Per questo, conoscere la formazione di un professionista è fondamentale. Appurare che sia in grado di approcciare al corpo altrui con scienza e coscienza, etica e rispetto. 

Desideri formarti sulla base di questi valori, sviluppando la capacità di offrire il tuo contributo per la promozione della salute e del benessere della persona?

La Scuola di Massaggio Educam, potrà guidarti nella conoscenza e formazione di un approccio manuale competente e qualificato.

Ti fornirà una conoscenza accurata del drenaggio manuale e di molte altre tecniche di massaggio, permettendoti di essere d’aiuto agli altri, attraverso la tua professione.



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I 3 elementi del Massaggio Bioenergetico e Psicosomatico.

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Il Massaggio Bioenergetico, e i suoi 3 elementi, è un approccio manuale alla persona, che integra i principi della Psicosomatica a quelli della Bioenergetica. Si occupa dei legami che intercorrono tra la componente psichico-emotiva e quella somatica. Sostiene la relazione tra l’atteggiamento fisico di una persona e la struttura del suo Io.

Il Massaggio Bioenergetico considera l’organismo umano come un “tutto”, e i versanti psichico e somatico come funzioni strettamente correlate. E’ una chiave d’accesso al corpo, diretta ed efficace. Permette alla persona, attraverso lo scioglimento delle tensioni corporee, di liberare ed esprimere le emozioni imprigionate nelle varie regioni del corpo che presentano tensioni.

I 3 elementi del Massaggio Bioenergetico.

ll primo dei 3 elementi del Massaggio Bioenergetico: la relazione tra corpo ed emozioni.

Un corpo libero da tensioni, è un corpo in cui l’energia vitale scorre fluida e si manifesta attraverso una sana e autentica espressione di Sé. Le tensioni che si manifestano nel corpo, sono l’espressione di un conflitto emotivo, che nel corpo prende forma, in attesa di essere espresso e risolto.

L’esperienza del Massaggio Bioenergetico, permette alla persona di acquisire consapevolezza, responsabilità e presenza. Favorisce la creazione di uno spazio in cui è possibile raccontare la propria storia, esprimere bisogni, vissuti emotivi e ricordi. Permettendo al corpo e alle emozioni di esprimersi con equilibrio, la persona recupera lo stato di benessere e abbassa il livello di stress.

Il Massaggio Bioenergetico ha l’obiettivo di sciogliere tensioni e blocchi muscolari, lievi o cronici. Consente alla persona di evocare, rivivere, ricostruire e riordinare, le emozioni, che in quelle tensioni e in quei blocchi sono custodite. Quando le emozioni rimosse riemergono alla consapevolezza, vengono elaborate e pian piano reintegrate nel senso di identità della persona.

Il Secondo dei 3 elementi del Massaggio Bioenergetico: “sentire il corpo”.

Il Massaggio Bioenergetico, grazie ai 3 elementi che lo caratterizzano, si fonda sul rilassamento profondo della persona, lasciando lo spazio necessario  all’espressione di sensazioni, emozioni, pensieri, ricordi e immagini. L’obiettivo è quello di attivare la propriocezione, ovvero la capacità di “sentire il corpo”, imparando a dialogare con esso. Così sarà possibile sciogliere blocchi e tensioni corporee, permettendo all’energia vitale di riprendere a fluire.

Una tensione corporea è una resistenza che si sta mettendo in atto, attraverso un atteggiamento fisico difensivo, che con il tempo può divenire cronico. E’ quindi necessario riconoscere la causa, o le cause, che generano blocchi e tensioni, che nel corpo prendono forma, impedendo la naturale vitalità dell’organismo.

i 3 elementi del massaggio bioenergetico

Il Terzo dei 3 elementi del Massaggio Bioenergetico: i benefici del contatto corporeo diretto.

Il contatto corporeo diretto, attraverso la pelle, evoca nella persona reazioni potenti, poiché bypassa il sistema difensivo neocorticale-razionale. Parla direttamente alla complessità mente-corpo-cuore, propria dell’organismo umano, permettendo alla persona di accedere alla sua parte psichica più profonda e primordiale.

Il Massaggio Bioenergetico, come considera la pelle?

Il Massaggio Bioenergetico considera la pelle come una superficie organica strettamente collegata agli aspetti psichici ed emotivi della persona. Sostiene l’analogia, tra la pelle, come involucro del corpo, e l’Io, come involucro psichico.

I 3 elementi del Massaggio Bioenergetico.

Il Massaggio Bioenergetico, come utilizza il “tocco”?

Il massaggio bioenergetico è una tecnica che utilizza “il tocco”, per entrare in profondità, oltre la pelle, permettendo alla persona di contattare il proprio inconscio. Sostiene la teoria che l’inconscio eserciti un’influenza profonda sul benessere del corpo. Basa il suo approccio sulla relazione tra i malesseri psico-fisici, e lo squilibrio tra il corpo e la psiche.

Il Corso di Massaggio Bioenergetico e Psicosomatico Educam, offre la possibilità di conoscere le relazioni che intercorrono tra corpo, mente ed emotività. Fornisce, attraverso un percorso didattico, sia teorico che pratico, strumenti validi e concreti, per poter applicare questa tecnica corporea, in maniera competente, sicura ed efficace.

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