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La Cura di Sé attraverso il Massaggio.

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Le radici del massaggio come forma di cura.

Il Massaggio rappresenta, senza dubbio, una delle più antiche e principali forme di “Cura di Sé”. E’ una tecnica corporea le cui radici vengono da lontano. E’ la terapia fisica più arcaica, utilizzata nel tempo, per alleviare dolori, sciogliere tensioni muscolari, allontanare o rendere più sostenibile la fatica, sia fisica che mentale ed emotiva.

Fu Ippocrate, uno dei primi divulgatori della tecnica del massaggio come forma di cura rivolta alla persona, insieme ad altre tecniche manuali. Egli fu uno dei primi sostenitori e divulgatori dei benefici fisici e psicologici legati alle terapie manuali, nel 480 a.C. In uno dei suoi trattati scrisse: “I medici devono essere esperti in molte cose, tra queste senza dubbio anche il massaggio”.

Oggi il massaggio si è diffuso in molti e differenti contesti. Tuttavia, sarebbe opportuno tornare alle radici di questa disciplina. Ricordare che, tale tecnica manuale, dagli effetti così profondi e delicati, necessita di conoscenza, coscienza, disciplina, rispetto e ascolto.   

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Il massaggio insegna a prendersi cura di sé.

Scegliendo di rivolgerci a un professionista del massaggio, abbiamo mosso un primo, fondamentale passo verso il miglioramento del nostro stato di salute e benessere. Abbiamo risposto alla richiesta di aiuto del nostro corpo. Abbiamo iniziato a costruire e definire uno spazio e un tempo in cui prenderci cura di noi stessi e dei nostri bisogni.

“La presa di cura di sé”, è un concetto fondamentale affinché il nostro sistema mente-corpo- emozioni, sia in equilibrio. Sviluppare l’abilità e la consuetudine di prendersi cura di se stessi, significa assumersi la piena e completa responsabilità della propria quotidianità, senza delegarla a fattori esterni.

Significa scegliere consapevolmente il cibo di cui nutrirsi, la cura con cui prepararlo, quando e in che modo mangiarlo. La cura di sé, si costruisce attraverso piccoli gesti quotidiani, riportando ad esempio attenzione e consapevolezza alle singole azioni svolte durante la giornata.

Muovere i primi passi della cura di sé, dal contatto consapevole con il corpo, con il respiro, con il movimento accorto, è un buon inizio. Il massaggio, in tal senso, ci insegna a ricevere un’azione tangibile di cura, che possiamo poi applicare a ogni azione della nostra vita.  

massaggio

Riconoscere i propri bisogni partendo dal corpo.

Attraverso il corpo, ricontattiamo i nostri reali bisogni interni, molto spesso finiti sullo sfondo della quotidianità, oppure completamente dimenticati o annullati.

Nell’esperienza del corpo ritroviamo quei preziosi ingredienti che ci occorrono per acquisire consapevolezza, responsabilità e presenza. Viviamo uno spazio e un tempo in cui possiamo permetterci, senza maschere, di esprimere i nostri bisogni, desideri, vissuti emotivi e ricordi.

Attraverso il corpo, prende forma la narrazione della nostra storia, di noi stessi, e in questo nuovo spazio, nuove possibilità emergono, ci si sente liberi di essere, di trasformare ciò che non risuona più con il nostro cuore, di seguire una strada diversa, più vicina ai nostri valori e alla nostra natura.

schiena

La cura dello spazio.

Il luogo e la modalità con cui offriamo alla persona un trattamento manuale, può fare la differenza. Chi risponde al bisogno di ricevere un massaggio, è alla ricerca di uno spazio che sappia accogliere, contenere, in cui sentirsi a proprio agio, fiducioso di ciò che riceverà.

E’ opportuno che il luogo sia curato, accuratamente igienizzato, non eccessivamente arredato, in modo che la mente di chi vi accede possa farsi spaziosa, respirare. E’ preferibile il vuoto al pieno. La scelta di materiali naturali e colori tenui, tendenti al bianco, potrebbero essere la scelta migliore.

Un luogo silenzioso, lontano da rumori disturbanti, favorisce l’ascolto di sé, del proprio corpo, dei propri pensieri, delle proprie emozioni. La scelta accurata di una musica, può essere opportuna, se non utilizzata per coprire l’imbarazzo del silenzio. La funzione della musica è quella di favorire il processo di ascolto, non quella di riempire un vuoto silenzioso. Il silenzio talvolta è il miglior sottofondo che può accompagnare un trattamento corporeo.

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La cura del tempo.

Uno spazio curato e accogliente, non offre molto, se chi lo abita non dona il proprio tempo con presenza, dedizione, professionalità e gentilezza.

La cura di sé, passa anche, e soprattutto, attraverso la qualità del tempo e della presenza, che un operatore sceglie di donare alla persona che si affida alle sue mani.

Esserci con il corpo, con la mente e con il cuore, è l’ingrediente fondamentale e imprescindibile affinché la persona che riceve un massaggio, possa fare un’autentica esperienza di ascolto e cura di sé.

massaggio e cura di sè
Le qualità di un professionista del massaggio.

Come in ciascuna professione, è opportuno scegliere con cura a chi vogliamo affidare un nostro bisogno, affinché possa essere colmato. Un operatore del massaggio, che svolge con cura e dedizione il proprio lavoro, dovrebbe sviluppare e coltivare alcune fondamentali qualità.

Le conoscenze tecniche sono senz’altro importanti, ma da sole non bastano. E’ necessario che il professionista abbia sviluppato anche i valori dell’empatia, dell’ascolto profondo, del rispetto e della presenza.

Quando eseguiamo un trattamento corporeo, stiamo donando all’altro, principalmente il nostro tempo, il nostro essere lì, presenti e consapevoli. Queste qualità favoriscono “il senso di cura di sé”, quando si riceve un massaggio.

Se aspiri a sviluppare e coltivare i valori e le qualità di un qualificato operatore del massaggio, con dedizione e professionalità, conoscere il percorso formativo della Scuola Educam, potrebbe essere un’azione valida e un concreto inizio.

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La relazione tra il Massaggio e la Pelle.

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La Pelle: un ponte tra il soma e la psiche.

L’esperienza del massaggio implica, prima di ogni altra considerazione, un’azione di contatto, tra la pelle dell’operatore e la pelle della persona che lo sta ricevendo. Per questo è così importante approfondire, in maniera adeguata, la relazione che intercorre tra il massaggio e la pelle.

A tal proposito, è fondamentale, conoscere e riconoscere la pelle, non solo come un involucro che avvolge il corpo umano. Essa è molto di più: è il ponte tra il nostro soma e la nostra psiche.

Attraverso il tocco sulla pelle, possiamo contattare livelli estremamente profondi della nostra coscienza e del nostro sentire più intimo. Per questo motivo, un con-tatto consapevole, richiede un’accurata conoscenza di questo organo, così esteso e poliedrico.

Tratterò di seguito alcuni aspetti principali, con l’obiettivo di approfondire la relazione che esiste tra il massaggio e la pelle, sia da un punto di vista somatico che psichico.

La relazione che intercorre tra il Massaggio e la Pelle.

Cosa crea la relazione tra la Pelle e il Massaggio?

Per struttura e funzioni, la pelle, più che un organo, è un insieme di organi diversi. La sua complessità anatomica, fisiologica e culturale anticipa sul piano organico, la complessità dell’Io sul piano psichico.

Le sensazioni cutanee, attraverso il tocco e il contatto, introducono, fin da prima della nascita, i neonati in un universo di grande ricchezza e complessità. Ogni essere vivente, ogni organo, ogni cellula è dotato di una pelle. Un caso significativo è quello della “pia madre” che avvolge i centri nervosi. Essa è la più profonda delle meningi e contiene i vasi destinati al midollo e all’encefalo.

Di tutti gli organi di senso, la pelle è il più vitale: si può vivere da ciechi, sordi, senza gusto e odorato ma senza l’integrità della maggior parte della pelle non si può sopravvivere.

La pelle ha maggior peso (20% del peso totale del corpo del neonato; 18% nell’adulto) e occupa una superficie maggiore di qualsiasi altro organo di senso (2500 centimetri quadrati nel neonato, 18.000 nell’adulto).

Nell’embrione fa la sua comparsa prima di qualsiasi altro sistema sensoriale: verso la fine del secondo mese di gestazione, precedendo l’olfattivo, gustativo, uditivo e visivo. Essa comporta una grande densità di recettori (50 ogni 100 millimetri quadri).

La relazione che intercorre tra il Massaggio e la Pelle.

La Pelle non è solo un organo di senso.

La pelle è in grado di stimare il tempo e lo spazio, ed essa sola combina le dimensioni spaziali e temporali. Valuta le distanze sulla propria superficie con maggior precisione di quanto l’orecchio valuti la distanza dei suoni lontani.

Tuttavia, essa non è solo un organo di senso, ma svolge anche i ruoli annessi a molte altre funzioni biologiche. Respira, secerne ed elimina, mantiene il tono, stimola la respirazione, la circolazione e la digestione, l’escrezione e la riproduzione, partecipa alla funzione metabolica.

Osservando la pelle possiamo dedurre molteplici informazioni di una persona: età, sesso, etnia, storia personale, rughe, peli, capelli, unghie, odore e sensazione al tatto. 

Essa si rivela agli occhi altrui come un riflesso della buona o cattiva salute organica di un individuo, nonché uno specchio della sua anima. E’ permeabile e impermeabile, è superficiale e profonda, veritiera e ingannatrice, rigeneratrice e in via di disseccamento permanente. E’ la sede del benessere e della seduzione. Ci fornisce sia dolori che piaceri.

Trasmette al cervello le informazioni che provengono dal mondo esterno, compresi i messaggi “impalpabili”, che solo essa ha la funzione e la capacità di “palpare” senza che l’Io ne sia cosciente. E’ solida e fragile ed è al servizio del cervello. Si rigenera, mentre le cellule nervose non possono farlo.

La relazione che intercorre tra il Massaggio e la Pelle.

L’importanza del contatto con la pelle, fin dalla nascita.

L’avvenimento della nascita apporta al bambino, sul punto di nascere, una prima esperienza di massaggio in tutto il corpo e di sfregamento generalizzato della pelle. Tutto questo accade nel corso delle contrazioni materne e dell’espulsione al di fuori dell’involucro vaginale dilatato alle dimensioni del neonato.

Questi contatti tattili naturali stimolano la messa in moto delle funzioni respiratorie e digestive. A sua volta, lo sviluppo del neonato, è favorito dal modo in cui le persone del suo ambiente lo tengono, lo toccano e lo rassicurano. Dal modo in cui stringono il suo corpo tra le braccia, sostenendone la testa e la colonna vertebrale.

Dunque l’avvio del riflesso respiratorio, alla nascita, deriva proprio dal massaggio globale del corpo del bambino per mezzo delle contrazioni dell’utero e dell’avvolgimento vaginale. Affinché tale riflesso sia conservato e si sviluppi, c’è bisogno che queste stimolazioni corporee siano ripetute, in occasione della poppata, dell’accudimento e delle cure.

Esiste dunque una relazione imprescindibile tra l’azione respiratoria e lo scambio tattile con l’ambiente umano, e quindi tra il contatto corporeo e la sopravvivenza di un individuo. A tal proposito, si cita uno dei risultati tratti dall’osservazione di seicento neonati da parte di Margaret Ribble (1944): “La respirazione di un neonato è molto leggera, instabile e insufficiente nelle settimane che seguono la nascita. Essa è stimolata automaticamente e in modo definitivo dalla suzione e dal contatto fisico con la madre. I bambini che non poppano vigorosamente, non respireranno profondamente e quelli che non vengono presi abbastanza in braccio, presentano spesso disturbi respiratori e gastrointestinali. Finiscono per inghiottire aria e soffrono di quelle che comunemente vengono  dette coliche. Hanno disturbi digestivi e di eliminazione ” .

La relazione che intercorre tra il Massaggio e la Pelle.
La Pelle come veicolo di comunicazione.

Attraverso la pelle noi “sentiamo” la nostra Vita. Essa è il canale che unisce ciò che esiste e si muove, sia fuori che dentro di noi. Sulla base della relazione che intercorre tra il massaggio e la pelle, possiamo facilmente comprendere come questo organo, sia il veicolo che genera comunicazione tra il nostro corpo e il nostro cuore. E’ un ponte imprescindibile, tra il nostro soma e la nostra psiche, tra il nostro apparato organico e le nostre emozioni.

La nostra pelle è dunque, non solo un involucro fisico, ma anche e soprattutto psichico ed emotivo.  E’ un luogo privilegiato di consapevolezza e presa di coscienza di noi stessi, che ci accompagna per tutta la vita, dal “pensare” al “sentire”.

Attraverso la pelle, e il contatto, l’essere umano può definire e percepire il proprio spazio e il proprio confine, sia geografico che interiore, sia fisico che mentale ed emotivo.

Scuola di massaggio educam
Il Massaggio, la Pelle, il Con-tatto.

Il massaggio ci offre la possibilità di accogliere ciò che si manifesta nel corpo e sulla nostra pelle: emozioni, sensazioni, percezioni e memorie. Coltivare la fiducia in noi stessi e nell’altro, attingendo a memorie antiche e sempre vive, come quella dell’appoggio del neonato tra le braccia dell’adulto.

Ricevere un massaggio significa affidare la nostra pelle, e quindi il nostro cuore, a una persona diversa da noi, affinché ne abbia cura e rispetto. E’ dunque necessario e opportuno, che la scelta dell’operatore, per questa esperienza di contatto, sia cauta e accurata. Certi che stiamo consegnando la nostra pelle a chi potrà rispettarla, con conoscenza, amore e dedizione.

Se vuoi conoscere la relazione che intercorre tra il massaggio e la pelle, sviluppare queste qualità e renderle disponibili nell’aiuto all’altro, la Scuola di Massaggio Educam, potrà guidarti in un adeguato percorso professionale e formativo. 

Nota Bibliografica: Didier Anzieu, L’Io-pelle, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2017.

Scuola Massaggio Educam
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L’osteopatia per tutte le età.

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L’immaginario comune, e anche quello web, associa facilmente l’osteopatia ad un trattamento forte, adatto solo a giovani e sportivi.

Mai cosa più sbagliata, l’osteopatia è veramente una pratica aperta a tutti. Ogni individuo per sesso, età e fisicità può avvalersi dei benefici del trattamento osteopatico.

I contro effetti di tale approccio sono veramente nulli, sempre ammesso che si vada da un esperto osteopata, e questo la rende fruibile in ogni occasione.

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L’età neonatale e pediatrica – l’utilità osteopatica

Iniziamo con le prime fasi di vita, parecchi osteopati formati indirizzano il completamento dei loro studi e ricerca nell’ambito neonatale.

Basti pensare che all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dal 2009, l’osteopata Tommaso Ferrioni collabora nel reparto di Neurochirurgia.

Proprio nell’ospedale sopracitato è aperto il corso triennale di specializzazione in osteopatia pediatrica.

Sempre più numerosi genitori ricorrono a specifici trattamenti osteopatici per ridurre ed eliminare fastidiose condizioni nel proprio figlio.

L’osteopata pediatrico può intervenire in maniera dolce e delicata per risolvere numerose situazioni, i disturbi più comuni sono:

  • Problemi durante il nutrimento e la suzione
  • Coliche frequenti 
  • Disturbi del sonno
  • Otiti
  • ecc..

Insomma i nostri piccoli potranno avvalersi delle abilità osteopatiche per risolvere alla radice scomodissimi fastidi, sfruttando in totalità il potenziale di crescita.

Il trattamento nell’ambito sportivo

Lo sport è forse stato il primo ambito dove l’osteopata ha avuto terreno fertile per iniziare la scalata nell’immaginario comune. 

Ogni squadra di calcio ne ha uno, anche nelle serie minori, fino ad arrivare all’eccellenza. 
Una squadra che tiene al rendimento e alla cura dei propri atleti non rinuncia alla presenza di un osteopata nel team.

Lampante esempio è il nostro Walter Martinelli , che segue la società A.S. Roma e la Nazionale italiana di calcio, fornendo allo staff medico una visione in più nella prevenzione e nel recupero della condizione fisica e mentale degli atleti.

Ovviamente il calcio non è l’unico sport che si avvale della terapia manipolativa osteopatica, ne abbiamo esempi anche nel ciclismo, nel nuoto, nella scherma…

Insomma la dove lo sforzo fisico è richiesto, l’osteopata apporta il suo bagaglio tecnico-esperienziale a favore di un binomio vincente osteopata-atleta.

Osteopatia: Le manipolazioni dolci nella gravidanza

Dal concepimento alla nascita, sappiamo bene che è un periodo discretamente lungo, come sappiamo bene per esperienza diretta e indiretta che durante la gestazione sono numerosi i fastidi a cui la neomamma potrà andare incontro.

Può essere una nausea limitata ad una fase del tempo, o magari che viene espressa durante tutta la gravidanza.
Può sorgere una lombalgia nei mesi finali, difficoltà respiratoria dovuta dal posizionamento sottodiaframmatico del feto, reflusso, costipazione ecc..

Insomma le condizioni della neomamma possono essere davvero insidiose e noiose, andando indubbiamente ad intaccare la condizione psicologica.

Così come abbiamo una chiara idea dei fastidi presenti nel periodo gestazionale, altrettanto abbiamo chiarezza delle controindicazioni farmacologiche, sempre ammesso che esista una soluzione allopatica ai problemi sopraelencati.

L’osteopata può:

  • sfruttare tutto il corollario delle sue manipolazioni delicate al fine di migliorare le condizioni posizionali del feto, fornendogli tutto lo spazio necessario, senza fastidiose tensioni muscolo-viscerali;
  • permettere alla neomamma di “scrollarsi di dosso” tutto lo stress accessorio dettato dalle problematiche decisamente non desiderate;
  • migliorare la mobilità del bacino, sacro e coccige, della gestante, preparando quindi le strutture al momento della nascita, al fine di non consentire disturbi post nascita.

Anche nel periodo post nascita a volte è importante tornare dal proprio osteopata per tornare ad una condizione più neutrale possibile nel minor tempo.

Osteopatia nell’età geriatrica

L’età avanzata non deve preoccuparci affatto, l’utente geriatrico è anche lui adatto alla terapia manipolativa osteopatica.

Anzi forse è l’ambito dove è ancora più importante creare un’immagine della terapia manipolativa osteopatica più radicata.
L’aspetto piscologico, emotivo, fisico dell’anziano è importante esattamente come in ogni fascia di età, oserei anche di più (n.d.r.)

Talvolta troviamo utenti con importanti limitazioni fisiche o fisiologiche, e ciò indubbiamente influisce negativamente su tutto quello che è il concetto di benessere e salute.

Il carico farmacologico a volte è talmente alto, per varie situazioni pregresse, che il medico non può inserire nuovi farmaci per evitare il sovraccarico o interazioni tra le varie molecole. 

In questo modo, quella fastidiosa lombalgia, quella cervicalgia che ormai ha una storia sua, restano rilegate in secondo piano, restando però una fonte inesauribile di malessere psico-fisico nell’anziano.

Lì è proprio dove opera il “nostro” osteopata esperto, detendere la dove c’è tensione e stimolare lì dove serve supporto muscolare, fornendo al proprio utente geriatrico esperienza, capacità e quella sensazione di presa in cura, elementi vincenti del trattamento.

Per essere un ottimo professionista, la cosa più importante è la formazione, questo aiuterà ad essere sempre pronto ad affrontare ogni situazione con il massimo delle proprie capacità.

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I benefici del Massaggio: una visione ampia del Tocco che Cura.

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Un approccio scientifico, culturale e antroposofico al tocco.

Questo articolo tratta alcuni degli aspetti relativi ai benefici del massaggio, mettendo in relazione il concetto di “cura”, con l’esperienza del tocco e del con-tatto.

Ho tratto ispirazione da un articolo scientifico – i cui riferimenti sono riportati alla fine del testo – che offre al lettore una visione ampia: non solo clinica e scientifica, ma anche antroposofica e culturale.

Esso evidenzia in modo particolare che il tocco è a oggi ritenuto fondamentale per la cura della persona, significando quindi molto di più del semplice contatto “pelle a pelle”.

Il tocco è infatti utilizzato da millenni per alleviare sofferenze e accrescere vitalità. La parola è di origine araba, e rappresenta un aspetto fondamentale per la vita, la crescita e la sopravvivenza umana.

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Tra i benefici del massaggio: lenire il dolore e generare ossitocina.

Nei numerosi studi che riguardano il tocco, viene spesso misurata la presenza di ossitocina nel corpo. Essa è, non a caso, definita l’ormone della calma, e la sua produzione cresce con la stimolazione tattile.

Un tocco dolce e gentile attiva infatti l’area del cervello coinvolta nella codifica degli stimoli piacevoli e gratificanti. Riduce lo stato d’ansia e la reazione dell’attività nervosa del sistema simpatico.

Studi qualitativi dimostrano enormi miglioramenti dovuti al tocco, anche nell’ambito dell’assistenza sanitaria. Tra i benefici del massaggio troviamo il recupero di calma, sicurezza e sollievo dal dolore.

In alcuni casi, il tocco viene ritenuto imprescindibile alla cura dei pazienti. Esempi importanti ci vengono offerti dai contesti di cura degli anziani, dalle terapie palliative e dalla terapia intensiva.

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Il tocco come attivatore della relazione empatica.

Attraverso il tocco, la persona incontra un altro essere umano, dando vita a una relazione tangibile. Tra gli altri benefici del massaggio, vi è l’opportunità di un incontro con l’altro, ravvicinato e genuino, solidale ed empatico.

Stare al riparo tra le braccia di qualcuno, è un’esperienza di profonda disponibilità, e un modo per vedere se stessi attraverso l’altro. Il contatto genera un’interazione ritmica, l’uno con l’altro.

Il tocco, in questo modo, diviene un “prendersi cura”, degli strati più profondi della persona.
E’ impegno e responsabilità, di costruire un’esperienza di condivisione, sicura, gioiosa e piacevole.

La persona si sente vista e sperimenta un modo per ricevere certezza e stabilità, sia verso se stessa che in relazione con gli altri. Il tocco può sollevare dalla sensazione di solitudine e separazione.

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Il rispetto e la presenza: due qualità essenziali.

Numerose testimonianze scientifiche, riportano la necessità della persona, di ricevere un tocco rispettoso. Occorre pertanto che l’Operatore sia presente e attento alle necessità di chi riceve il massaggio.

Il movimento delle mani crea l’interazione. L’armonia dei movimenti è fondamentale per facilitare la promozione dei processi di auto-guarigione. In questo modo la persona si sente riconosciuta, e meritevole di tempo e spazio.

Un tocco rispettoso e presente, da parte dell’operatore, offre alla persona la possibilità di sperimentare il corpo in un modo diverso. Le difficoltà e le sensazioni di estraneità vengono trasformate in un’esperienza di cura, gentile e positiva.

Il tocco percepito come esperienza non piacevole.

Un tocco imposto alla persona, potrebbe inibire il processo di stabilizzazione e fiducia. Generare senso di negazione delle necessità e dei bisogni personali, delusione, frustrazione e non-cura.

Il tocco talvolta può spaventare la persona, e questo fattore può indebolire la relazione terapeutica. Spesso accade quando si riceve un tocco non rispettoso, meccanico, freddo e privo di sensibilità.

Durante il massaggio, può capitare che forze ed energie stagnanti interagiscano tra loro, rendendo l’esperienza dolorosa. In questo caso, la costruzione di sicurezza e fiducia, necessiterà di più tempo.

Le qualità della pazienza e della delicatezza nell’operatore, possono rivelarsi, in casi come questo, estremamente preziose. Possono, con il tempo, costruire un’alleanza terapeutica solida e duratura.

La necessità di evidenze scientifiche.

La ricerca scientifica sta dimostrando sempre più che il tocco sia uno strumento potente. Tuttavia, talvolta esso appare ancora come un fenomeno difficile da misurare, nella sua complessità.

Occorrono ulteriori evidenze scientifiche, per sfatare i tabù presenti attorno alla questione del tocco e mettere in luce, inconfutabilmente, il suo grande potenziale di guarigione.

C’è necessità di divulgare questo tipo di cura e la sua comprensione, sia in contesti clinici che educativi. Occorrono metodologie strutturate, al fine di riconoscere il tocco come strumento privilegiato di salute e benessere della persona.

Per questa ragione, la Scuola di Massaggio Educam, si impegna, con etica, professionalità e dedizione, nella formazione di Operatori competenti, rispettosi e dediti. Nella speranza che questo progetto formativo, possa apportare beneficio alla persona, in ambiti e contesti differenti.

Se vuoi imparare a prenderti cura dell’altro attraverso l’esperienza del tocco e del massaggio, con un approccio completo, integrato e multidisciplinare, la Scuola Educam ti offre questa opportunità.

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Nota bibliografica.

Ozolins LL, Hörberg U, Dahlberg K, Caring touch–patients’ experiences in an anthroposophic clinical context. Scandinavian Journal Of Caring Sciences [Scand J Caring Sci] 2015 Dec; Vol. 29 (4), pp. 834-42. Date of Electronic Publication: 2015 Jul 14. Journal Article; Research Support, Non-U.S. Gov’t. Publisher: Taylor & Francis Country of Publication: Sweden NLM ID: 8804206 Publication Model: Print-Electronic Cited Medium: Internet ISSN: 1471-6712 (Electronic) Linking ISSN: 02839318 NLM ISO, Scand J Caring Sci Subsets: Nursing. Publication: Stockolm, Sweden: Taylor & Francis. Original Publication: Stockholm, Sweden : Almquist & Wiksell Periodical Co., 1987? (© 2015 Nordic College of Caring Science). Date Created: 20160115 Date Completed: 20170221 Latest Revision: 20170221-20170222, DOI:10.1111/scs.12242, PMID: 26178972.

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