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L’osteopatia per tutte le età.

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L’immaginario comune, e anche quello web, associa facilmente l’osteopatia ad un trattamento forte, adatto solo a giovani e sportivi.

Mai cosa più sbagliata, l’osteopatia è veramente una pratica aperta a tutti. Ogni individuo per sesso, età e fisicità può avvalersi dei benefici del trattamento osteopatico.

I contro effetti di tale approccio sono veramente nulli, sempre ammesso che si vada da un esperto osteopata, e questo la rende fruibile in ogni occasione.

corso di osteopatia educam

L’età neonatale e pediatrica – l’utilità osteopatica

Iniziamo con le prime fasi di vita, parecchi osteopati formati indirizzano il completamento dei loro studi e ricerca nell’ambito neonatale.

Basti pensare che all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dal 2009, l’osteopata Tommaso Ferrioni collabora nel reparto di Neurochirurgia.

Proprio nell’ospedale sopracitato è aperto il corso triennale di specializzazione in osteopatia pediatrica.

Sempre più numerosi genitori ricorrono a specifici trattamenti osteopatici per ridurre ed eliminare fastidiose condizioni nel proprio figlio.

L’osteopata pediatrico può intervenire in maniera dolce e delicata per risolvere numerose situazioni, i disturbi più comuni sono:

  • Problemi durante il nutrimento e la suzione
  • Coliche frequenti 
  • Disturbi del sonno
  • Otiti
  • ecc..

Insomma i nostri piccoli potranno avvalersi delle abilità osteopatiche per risolvere alla radice scomodissimi fastidi, sfruttando in totalità il potenziale di crescita.

Il trattamento nell’ambito sportivo

Lo sport è forse stato il primo ambito dove l’osteopata ha avuto terreno fertile per iniziare la scalata nell’immaginario comune. 

Ogni squadra di calcio ne ha uno, anche nelle serie minori, fino ad arrivare all’eccellenza. 
Una squadra che tiene al rendimento e alla cura dei propri atleti non rinuncia alla presenza di un osteopata nel team.

Lampante esempio è il nostro Walter Martinelli , che segue la società A.S. Roma e la Nazionale italiana di calcio, fornendo allo staff medico una visione in più nella prevenzione e nel recupero della condizione fisica e mentale degli atleti.

Ovviamente il calcio non è l’unico sport che si avvale della terapia manipolativa osteopatica, ne abbiamo esempi anche nel ciclismo, nel nuoto, nella scherma…

Insomma la dove lo sforzo fisico è richiesto, l’osteopata apporta il suo bagaglio tecnico-esperienziale a favore di un binomio vincente osteopata-atleta.

Osteopatia: Le manipolazioni dolci nella gravidanza

Dal concepimento alla nascita, sappiamo bene che è un periodo discretamente lungo, come sappiamo bene per esperienza diretta e indiretta che durante la gestazione sono numerosi i fastidi a cui la neomamma potrà andare incontro.

Può essere una nausea limitata ad una fase del tempo, o magari che viene espressa durante tutta la gravidanza.
Può sorgere una lombalgia nei mesi finali, difficoltà respiratoria dovuta dal posizionamento sottodiaframmatico del feto, reflusso, costipazione ecc..

Insomma le condizioni della neomamma possono essere davvero insidiose e noiose, andando indubbiamente ad intaccare la condizione psicologica.

Così come abbiamo una chiara idea dei fastidi presenti nel periodo gestazionale, altrettanto abbiamo chiarezza delle controindicazioni farmacologiche, sempre ammesso che esista una soluzione allopatica ai problemi sopraelencati.

L’osteopata può:

  • sfruttare tutto il corollario delle sue manipolazioni delicate al fine di migliorare le condizioni posizionali del feto, fornendogli tutto lo spazio necessario, senza fastidiose tensioni muscolo-viscerali;
  • permettere alla neomamma di “scrollarsi di dosso” tutto lo stress accessorio dettato dalle problematiche decisamente non desiderate;
  • migliorare la mobilità del bacino, sacro e coccige, della gestante, preparando quindi le strutture al momento della nascita, al fine di non consentire disturbi post nascita.

Anche nel periodo post nascita a volte è importante tornare dal proprio osteopata per tornare ad una condizione più neutrale possibile nel minor tempo.

Osteopatia nell’età geriatrica

L’età avanzata non deve preoccuparci affatto, l’utente geriatrico è anche lui adatto alla terapia manipolativa osteopatica.

Anzi forse è l’ambito dove è ancora più importante creare un’immagine della terapia manipolativa osteopatica più radicata.
L’aspetto piscologico, emotivo, fisico dell’anziano è importante esattamente come in ogni fascia di età, oserei anche di più (n.d.r.)

Talvolta troviamo utenti con importanti limitazioni fisiche o fisiologiche, e ciò indubbiamente influisce negativamente su tutto quello che è il concetto di benessere e salute.

Il carico farmacologico a volte è talmente alto, per varie situazioni pregresse, che il medico non può inserire nuovi farmaci per evitare il sovraccarico o interazioni tra le varie molecole. 

In questo modo, quella fastidiosa lombalgia, quella cervicalgia che ormai ha una storia sua, restano rilegate in secondo piano, restando però una fonte inesauribile di malessere psico-fisico nell’anziano.

Lì è proprio dove opera il “nostro” osteopata esperto, detendere la dove c’è tensione e stimolare lì dove serve supporto muscolare, fornendo al proprio utente geriatrico esperienza, capacità e quella sensazione di presa in cura, elementi vincenti del trattamento.

Per essere un ottimo professionista, la cosa più importante è la formazione, questo aiuterà ad essere sempre pronto ad affrontare ogni situazione con il massimo delle proprie capacità.

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La sciatalgia

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Probabilmente sei arrivato a leggere questo articolo perché hai un dolore sulla gamba, e qualcuno ti ha “diagnosticato” una sciatalgia. Giustamente vuoi capirne di più, vediamo di fare chiarezza.

La sciatalgia – definizione

Intanto sciatalgia è la fusione di “sciatico” (il nervo) e “algia” (dolore), si può usare in sostituzione del termine “sciatica”

Come il nome suggerisce non siamo davanti a una vera e propria diagnosi, è invece un modo più dotto per dire “ho dolore nella parte posteriore della gamba”.

La sciatalgia non essendo una patologia ma un sintomo, abbraccia più cause scatenanti, intanto vediamo di capire chi sono gli attori principali della sciatalgia.

La sciatalgia – il nervo sciatico

Il nervo sciatico (o ischiatico) è un nervo periferico, che origina dalla porzione lombo-sacrale della colonna, la parte bassa della schiena per intenderci.

È il nervo più voluminoso all’interno del corpo umano, e il suo territorio di innervazione va dal gluteo fino al piede.

Lo sciatico è un nervo misto, ossia:

  • invierà informazioni per controllare i muscoli (funzione motoria);
  • riceverà stimoli dalla cute (funzione sensitiva) dove riceverà informazioni sul dolore e sulla temperatura.

Tramite il suo lavoro possiamo:

  • contrarre i muscoli posteriori della coscia (semitendinoso, semimembranoso e bicipite femorale);
  • contrarre i muscoli della gamba (gastrocnemio, soleo, plantare, popliteo e i vari muscoli intrinseci ed estrinseci del piede).

La sciatalgia – il decorso del nervo sciatico

Durante il suo tragitto, lo sciatico attraverserà varie stazioni dove spesso possiamo trovare punti di irritazione per il nervo stesso.

Ad esempio:

  • Attraverserà il grande forame ischiatico per proiettarsi nella parte posteriore della coscia
  • Raggiungerà il ginocchio passando tra grande adduttore e bicipite femorale
  • Al livello del ginocchio si dividerà in due branche il nervo tibiale e il nervo peroniero comune
  • Il nervo tibiale tramite le sue diramazioni percorrerà la parte posteriore della gamba fino a raggiungere la pianta del piede
  • Il nervo peroniero si sdoppierà (in profondo e superficiale) e raggiungerà le porzioni anteriori e laterali della gamba fino a raggiungere il dorso del piede.

La sciatalgia – i sintomi dell’irritazione nervosa

La sciatalgia presenta sintomi vari, essendo come già detto una problematica dalle più varie nature.

I sintomi più comuni dell’irritazione nervosa sono localizzate tendenzialmente su un arto solamente nelle aree di passaggio del nervo sciatico, ossia posteriormente dal gluteo al piede

  • Formicolio lungo il decorso del nervo sciatico 
  • Formicolio 
  • Intorpidimento 
  • Mancanza di sensibilità
  • Diminuzione della forza
  • Zoppia più o meno marcata

La sciatalgia – le cause più comuni

La sciatalgia deriva come abbiamo già detto dalla compressione delle radici nervose, che può avvenire a livello vertebrale, oppure più in periferia.

Le cause di compressione che incontriamo più comunemente sono

  • Ernia del disco
  • Protrusione discale
  • Discopatie degenerative
  • Riduzione (stenosi) del canale vertebrale
  • Compressioni a carico della muscolatura (più comunemente muscolo piriforme, ma anche tanti altri) vedi sindrome del portafogli
  • Spondilolistesi 

Ma ci sono in realtà svariate cause che possono variare da persona a persona, il consulto professionale è la soluzione più adatta.

La sciatalgia – cosa fare

Evitare quantomeno il fai da te, ma prendere in considerazione strade terapeutiche in base all’entità del dolore e dei limiti di mobilità.

Cosa importante è far presente al proprio medico curante la situazione, il quale provvederà con l’iter specifico per arrivare ad una diagnosi e relativa soluzione. 

Si potrà procedere con una pratica chirurgica, o conservativa.

Nel caso della terapia conservativa un’arma particolarmente efficace è rivolgersi ad un osteopata professionista, è importante affidarsi, come sempre, alle mani di un esperto del settore.

Sarà fondamentale per il vostro osteopata avere chiarezza della causa scatenante, al fine di procedere con gli interventi manipolativi adeguati in totale sicurezza. (vedi le 6 fasi della visita osteopatica)

Per questo motivo è sempre più comune trovare team composti da medici e osteopati, con l’obiettivo di collaborare per la salute del paziente, trovando le soluzioni nel minor tempo possibile.

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