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Tag: cosa fa il posturologo

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Perturbazioni: cosa sono e a cosa servono in Posturologia

  • Autore articolo Di Ivan Gregori
  • Data dell'articolo Dicembre 27, 2021
Corso di Posturologia Educam
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Perturbazioni: ti è mai capitato di sentire questa parola parlando di postura?

Oramai è noto che la posturologia è la branca della medicina complementare che si occupa di valutare la postura.

Quest’ultima può essere interpretata come risultante efferente del nostro organismo integrato e composto da tutti gli organi, apparati e sistemi.

Il posturologo, nelle postura, ricerca quella che viene definita la disfunzione primaria ovvero quella disfunzione che va ad intaccare l’economicità del sistema con tutte le sue sfaccettature.

le perturbazioni in posturologia

Come si comporta il nostro corpo

Sulla base di quanto detto in presenza di un qualsiasi disturbo, che si instauri a causa di un evento traumatico oppure per una scorretta funzionalità protratta nel tempo, il nostro organismo attua sempre delle strategie adattative e compensatorie.

Ricordiamoci che il nostro corpo è regolato dalla legge dell’economicità di sistema, ovvero massimo confort possibile, minimo spreco di energie, massima resa e soprattutto assenza di dolore.


Tutto questo si trasmette sulla postura; ovvero tutti gli adattamenti e compensi che l’organismo mette in atto a fronte di una disfunzione, si strutturano nell’organismo creando delle ripercussioni sulla postura.

Posturologia e posturometria

Sulla base dei concetti precedentemente descritti quindi non si può avere solo una visione metrica della postura proprio perché a volte i compensi e gli adattamenti possono mettere in risalto delle dismetrie.

Quindi che fai rimetti in linea e correggi la dismetria anche se questa è un compenso?


Diciamo che, nel concetto di posturologia, servirebbe anche una visione integrata della postura e quindi una valutazione della stessa, integrata con tutti i sistemi e apparati del nostro organismo.

In quanto tale cercare di interagire con tutti questi sistemi e apparati per far risaltare sulla postura stessa (sistema efferente), quale di questi si trova in quel momento in disfunzione.

Le perturbazioni

Come si interagisce con i vari sistemi, apparati o organi?

Attraverso le perturbazioni, ovvero degli stimoli esterni che il posturologo mette nel sistema corpo per vedere come cambia la postura e da lì trarne le conclusioni sulla base di una profonda conoscenza della neurofisiologia e della biomeccanica.

Quindi per fare una similitudine (molto riduttiva), come fosse un input che noi immettiamo in un sistema binario per vedere come quest’ultimo  lo integra e lo elabora per dare una risposta in uscita (output).

Una delle tante perturbazioni potrebbe essere il tassello di un millimetro posizionato sulla pianta del piede per andare a stimolare le varie catene miofasciali degli arti inferiori e vedere quindi come si riequilibra la postura.

Potrebbe essere la lente prismatica per valutare come si comporta l’occhio nella sua componente motoria e se questo recettore posturale minaccia l’economicità del sistema.

O ancora una perturbazione potrebbero essere gli iperboloidi (spessori) messi all’interno della bocca per valutare come quest’ultima si integra con l’intero  sistema.

Chiaramente come queste perturbazioni che ho poc’anzi elencato ce ne possono essere tantissime altre con le quali relazionarsi con il sistema.

Quindi in definitiva il posturologo deve essere capace di valutare la persona che ha di fronte sia da un punto di vista metrico ma anche integrato, saper fare le giuste perturbazioni al momento giusto e soprattutto razionalizzarle.

Deve saper leggere, interagire ed interpretare la postura perché questa è la risultante e il riflesso del nostro stato di salute e non la causa su cui agire.

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  • Tag corso di posturologia, cosa fa il posturologo, lavorare sulla postura, migliorare la postura, perturbazioni in posturologia, postura, posturologo, professione posturologia

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Posturologia: 3 attrezzi del mestiere

  • Autore articolo Di Ivan Gregori
  • Data dell'articolo Agosto 24, 2021
corso di posturologia
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Per poter svolgere una valutazione posturologica soprattutto ad inizio carriera, si può partire con degli ausili che sicuramente non intaccheranno il budget di avviamento professionale ma che allo stesso tempo garantiranno un buon lavoro se ben utilizzati.

Poi più in là si potrà pensare a dei dispositivi molto più precisi e performanti come pedane baropodometriche, Stabilometria, livelle laser, sensori di analisi movimento, dispositivi di scansione della colonna ad Infrarossi e chi più ne ha più ne metta. Ma in questo articolo partiamo dalla base ovvero dai cavalli di battaglia.

Scopri anche la rimodulazione posturale.

In posturologia si utilizza il filo a piombo

Questo utensile utilizzato per lo più nell’edilizia da cantiere, viene molto sfruttato anche dal posturologo nella valutazione del soggetto sottoposto a visita, sia per i suoi bassi costi sia per la sua grande versatilità e facile utilizzo, nella valutazione della postura sulle linee verticali del corpo ovvero quella sul piano frontale e quella sul piano sagittale.


Infatti, il posturologo, effettua il test della verticale di Barrè antero posteriore utilizzando il filo a piombo sul piano frontale per valutare l’area di primarietà ovvero l’area di origine della disfunzione primaria; si prendono dei riferimenti corporei e si mettono a confronto con il filo a piombo che si trova, per sua natura, sulla verticale perfetta o ideale. quindi il suddetto test può dare come risultato varie interpretazioni (primarietà discendente, ascendente, misto, neutro e wiphlash).


Nel secondo test, quello della verticale di Barrè latero laterale, il posturologo posiziona il filo a piombo in corrispondenza di vari punti corporei di riferimento, questa volta però sul piano sagittale ovvero sulla veduta laterale del soggetto.

In base a come si posizionano i punti corporei rispetto alla verticale perfetta data dal filo a piombo, il posturologo potrà avere vari risultati (accentuazione delle curve della colonna vertebrale, diminuzione delle curve, dorso posteriore, glutei posteriori, ecc.).


Insomma un arnese che con i suoi costi molto contenuti, circa 2 o 3 euro, si rivela di fondamentale importanza nella valutazione posturologica.

Corso di posturologia Educam

In posturologia si utilizza lo specchio o PVC quadrettato per l’analisi posturale

Anche questo un ausilio di primaria importanza per il posturologo adatto alla valutazione delle linee orizzontali del corpo e quindi per valutare una eventuale armonia o disarmonia del tono posturale.

Anche in questo test si prendono dei riferimenti corporei posturali e si confronta il disallineamento che hanno questi ultimi rispetto alle linee orizzontali dello specchio o PVC quadrettato, che avranno orientamento orizzontale ideale; in base alla valutazione il posturologo darà l’interpretazione del caso.


Anche quì con dei costi abbastanza contenuti, sotto i 100 euro, si porta a studio un elemento molto funzionale alla valutazione posturologica.

In posturologia si utilizza il podoscopio

Di fondamentale importanza per la valutazione dell’appoggio plantare e quindi del piede come recettore posturale.


Esiste una correlazione biomeccanica tra le varie posture della persona (accentuazione delle curve del rachide, diminuzione delle curve, dorso posteriore, gluteo posteriore, ecc) e le posture che assume il piede ( piede varo, valgo, piatto, cavo, ecc.).

In questo caso il posturologo fa sia la valutazione della persona sul podoscopio per capire che tipo di appoggio plantare ha, e poi lo mette a confronto con la valutazione della verticale di Barrè latero laterale, effettuata precedentemente con il filo a piombo.

I risultati verranno elaborati e interpretati dal posturologo.


Quest’ultimo dispositivo può raggiungere dei costi abbastanza elevati, si va dai 250 ai 700 euro in base al modello, ma non può mancare nello studio del posturologo e soprattutto se si vuole fare una valutazione posturologica completa e professionale.

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  • Tag come diventare esperto posturologo, corso di posturologia, cosa fa il posturologo, filo a piombo in posturologia, gli attrezzi del posturologo, podoscopio in posturologia

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Rimodulazione neuro posturale: la mente ingegneristica del posturologo

  • Autore articolo Di Ivan Gregori
  • Data dell'articolo Giugno 10, 2021
Corso di posturologia Educam
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La posturologia non è soltanto un metodo di valutazione ma bensì anche una pratica diretta a ridare armonia alla postura del soggetto in esame; quindi a ristabilire fisiologia laddove la fisiologia viene meno con l’instaurarsi di disfunzioni somatiche.  parliamo nello specifico di rimodulazione neuro posturale con l’acronimo di RNP.

Questa pratica ben nota al posturologo è definita da esercizi che rispettano delle precise leggi fisiologiche quindi non sono semplici movimenti da far mettere in pratica al ricevente ma vere e proprie informazioni che noi diamo al sistema posturale neuro-mio-fasciale affinché una buona riprogrammazione possa ristabilire a lungo termine la corretta funzionalità dei distretti corporei.

Quindi possiamo dire che il posturologo in una prima fase effettua una batteria di test valutativi per cercare di individuare la disfunzione somatica primaria, ovvero quella disfunzione che genera fastidi e dolori al soggetto in esame e una volta individuata quest’ultima può buttare giù una serie di esercizi da dare al paziente che farà insieme al posturologo, nelle prime sedute, ma che poi una volta apprese bene le specifiche dell’esercizio, potrà fare benissimo da solo a casa.

Basi fisiologiche della RNP in posturologia

Per far capire gli esercizi di rimodulazione neuro posturale e le leggi fisiologiche che stanno alla base di questi dobbiamo ragionare su quelle che sono le attività di vita quotidiana.

Ognuno di noi crescendo si approccia a nuovi movimenti nuove attività come ad esempio andare in bicicletta. Bene quest’ultima attività può essere descritta in due fasi, la prima dove dobbiamo imparare ad utilizzare i pedali, il manubrio, i freni, a prendere bene l’equilibrio in corsa e a mettere insieme tutte queste items. quindi questa è la fase dell’APPRENDIMENTO nella quale sì commetteranno molti errori e talvolta anche qualche caduta; È la fase in cui mettiamo in atto delle risorse che viaggiano sulla memoria a breve e medio termine.

Poi passiamo alla seconda fase dove tutto sembra molto più semplice e le varie azioni diventano automatizzate; questa è la fase dell’ABITUDINE dove sia le singole azioni che l’intera attività sono state fissate sulla memoria a lungo termine quindi in gergo tecnico è stato instaurato un engramma motorio; ovvero riusciamo ad andare in bicicletta senza più commettere errori e senza più cadere.

A livello anatomico e fisiologico il passaggio dalla prima frase alla seconda è determinato dall’integrazione e sommatoria di più vie nervose e dalla formazione di collegamenti sempre più forti tra le varie vie neurologiche dato dalla visualizzazione, fisica e mentale  dell’atto motorio , sempre più importante delle varie azioni che mettiamo in atto, sfruttando anche i cosiddetti neuroni a specchio…

Ma soprattutto rispettando un tempo tecnico biologicamente ben prestabilito.

Tutto sommato queste abilità innate che l’individuo mette in atto per il passaggio dalla fase di apprendimento alla fase dell’abitudine sono le stesse abilità che il posturologo sfrutta nella riprogrammazione neuro posturale per ridare armonia e benessere al ricevente.

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