Per poter svolgere una valutazione posturologica soprattutto ad inizio carriera, si può partire con degli ausili che sicuramente non intaccheranno il budget di avviamento professionale ma che allo stesso tempo garantiranno un buon lavoro se ben utilizzati.
Poi più in là si potrà pensare a dei dispositivi molto più precisi e performanti come pedane baropodometriche, Stabilometria, livelle laser, sensori di analisi movimento, dispositivi di scansione della colonna ad Infrarossi e chi più ne ha più ne metta. Ma in questo articolo partiamo dalla base ovvero dai cavalli di battaglia.
Scopri anche la rimodulazione posturale.
In posturologia si utilizza il filo a piombo
Questo utensile utilizzato per lo più nell’edilizia da cantiere, viene molto sfruttato anche dal posturologo nella valutazione del soggetto sottoposto a visita, sia per i suoi bassi costi sia per la sua grande versatilità e facile utilizzo, nella valutazione della postura sulle linee verticali del corpo ovvero quella sul piano frontale e quella sul piano sagittale.
Infatti, il posturologo, effettua il test della verticale di Barrè antero posteriore utilizzando il filo a piombo sul piano frontale per valutare l’area di primarietà ovvero l’area di origine della disfunzione primaria; si prendono dei riferimenti corporei e si mettono a confronto con il filo a piombo che si trova, per sua natura, sulla verticale perfetta o ideale. quindi il suddetto test può dare come risultato varie interpretazioni (primarietà discendente, ascendente, misto, neutro e wiphlash).
Nel secondo test, quello della verticale di Barrè latero laterale, il posturologo posiziona il filo a piombo in corrispondenza di vari punti corporei di riferimento, questa volta però sul piano sagittale ovvero sulla veduta laterale del soggetto.
In base a come si posizionano i punti corporei rispetto alla verticale perfetta data dal filo a piombo, il posturologo potrà avere vari risultati (accentuazione delle curve della colonna vertebrale, diminuzione delle curve, dorso posteriore, glutei posteriori, ecc.).
Insomma un arnese che con i suoi costi molto contenuti, circa 2 o 3 euro, si rivela di fondamentale importanza nella valutazione posturologica.
In posturologia si utilizza lo specchio o PVC quadrettato per l’analisi posturale
Anche questo un ausilio di primaria importanza per il posturologo adatto alla valutazione delle linee orizzontali del corpo e quindi per valutare una eventuale armonia o disarmonia del tono posturale.
Anche in questo test si prendono dei riferimenti corporei posturali e si confronta il disallineamento che hanno questi ultimi rispetto alle linee orizzontali dello specchio o PVC quadrettato, che avranno orientamento orizzontale ideale; in base alla valutazione il posturologo darà l’interpretazione del caso.
Anche quì con dei costi abbastanza contenuti, sotto i 100 euro, si porta a studio un elemento molto funzionale alla valutazione posturologica.
In posturologia si utilizza il podoscopio
Di fondamentale importanza per la valutazione dell’appoggio plantare e quindi del piede come recettore posturale.
Esiste una correlazione biomeccanica tra le varie posture della persona (accentuazione delle curve del rachide, diminuzione delle curve, dorso posteriore, gluteo posteriore, ecc) e le posture che assume il piede ( piede varo, valgo, piatto, cavo, ecc.).
In questo caso il posturologo fa sia la valutazione della persona sul podoscopio per capire che tipo di appoggio plantare ha, e poi lo mette a confronto con la valutazione della verticale di Barrè latero laterale, effettuata precedentemente con il filo a piombo.
I risultati verranno elaborati e interpretati dal posturologo.
Quest’ultimo dispositivo può raggiungere dei costi abbastanza elevati, si va dai 250 ai 700 euro in base al modello, ma non può mancare nello studio del posturologo e soprattutto se si vuole fare una valutazione posturologica completa e professionale.