L’attenzione al benessere animale, nel mondo degli sport cinofili, diventa ogni giorno una realtà sempre più concreta. Sono sicura che se pratichi discipline sportive come l’agility dog, almeno una volta, hai avuto il terrore che il tuo cane potesse avere delle problematiche relative al muscolo ileopsoas.
Lavorando con i cani sportivi mi capita molto spesso di avere a che fare con il muscolo ileopsoas: l’incubo di ogni cinofilo sportivo!
Ma è davvero così famigerato? Molte delle disfunzioni osteopatiche coinvolgono così frequentemente in maniera diretta e/o indiretta questo muscolo?
Conosciamo meglio il muscolo ileopsoas con qualche cenno di anatomia
Quando parliamo di ileopsoas facciamo riferimento ai muscoli iliaco e psoas. Insieme sono i principali flessori dell’anca. Il muscolo Ileopsoas è dunque formato dal muscolo psoas maggiore e dal muscolo iliaco.
Oltre che flettere l’anca, permette la rotazione esterna dell’anca e la flessione della zona lombare.
Origina dalla superficie cranio ventrale dell’ileo, dalle terminazioni vertebrali T12-13, dal corpo ventrale e dai processi trasversi delle vertebre lombari e si inserisce sul piccolo trocantere del femore.
Agility dog e disfunzione osteopatica del muscolo ileopsoas
Nei cani che praticano agility, segnali della presenza di uno squilibrio o di una disfunzione osteopatica nell’area del muscolo ileopsoas possono essere:
- difficoltà di estensione durante i salti
- abbattere le barre dei salti
- riluttanza nell’affrontare lo slalom
- riluttanza nelle girare attorno alle ante dei salti
Agility dog e muscolo ileopsoas: le cause di possibili squilibri
Per i cani che praticano agility, o altri sport cinofili ad alto impatto, molto spesso gli squilibri legati al muscolo ileopsoas dipendono da eccessivi allenamenti/ripetizioni di salti alla massima estensione del posteriore (contrazione eccentrica del muscolo) e da una scarsa preparazione atletica.
Parliamo di una forza eccessiva che agisce a livello muscolare. La stessa cosa che può verificarsi quando il cane salta giù da una macchina, quando perde il controllo degli arti su un pavimento scivoloso o quando gioca in preda all’eccitazione con altri cani.
Nessi e connessi in osteopatia
L’approccio osteopatico prevede una valutazione dell’animale a 360°. Questo tipo di valutazione è fondata sulla conoscenza dell’ anatomia e della fisiologia.
Il tipo di approccio permette all’osteopata animale di verificare la presenza di eventuali disfunzioni somatiche e, allo stesso tempo, di stabilire tutte le aree (annessi e connessi) che possono essere coinvolte/influenzate dalla presenza di quella disfunzione.
In tal senso possiamo dire che il muscolo ileopsoas, collegando la colonna agli arti posteriori, svolge un’importante funzione sulle andature e sulla postura, ma non solo. Da una osservazione più attenta e da una valutazione da parte di un osteopata animale si potrebbero riscontrare:
- passo accorciato (soprattutto al trotto)
- spostamento del baricentro
- squilibri posturali e disallineamenti della schiena
- ridotta capacità di estensione del torace
- problemi digestivi
- squilibri degli arti anteriori e del tratto cervicale
Le chiavi del benessere animale
Oltre una corretta preparazione atletica, controlli periodici svolti dal veterinario e dall’osteopata animale permettono di promuovere il benessere e migliorare le performance.
La prevenzione è la migliore arma contro gli infortuni!