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L’osteopata animale è una vera professione? 3 motivi per diventarlo.

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Se sei appassionato di animali e ti piacerebbe avere un lavoro che ti consenta di stare a contatto con cani, cavalli e gatti, questa potrebbe essere la professione adatta a te.

Si ! hai letto bene.. una Professione in campo animale.

L’evoluzione dell’osteopatia in ambito animale

L’esperto in Osteopatia animale è sicuramente una figura professionale giovane, che sta crescendo molto velocemente negli ultimi anni, tanto quanto sta crescendo l’attenzione nel campo del benessere animale.

Sempre più proprietari di cani, gatti o cavalli si stanno rendendo conto quanto il benessere del proprio animale è importante e svolge un ruolo fondamentale nella vita quotidiana di tutti noi.

Sapere che il nostro amico a quattro zampe gode non solo di buona salute, ma che stiamo facendo tutto il possibile per garantirgli un buon stile di vita, è ormai essenziale ai giorni nostri nel ruolo di proprietario.

Osteopata Animale Educam

Primo motivo per diventare Osteopata animale

Se sei un proprietario molto attento, un cinofilo che pratica qualche attività sportiva con il cane, o sei un cavaliere semplice o agonista, e vuoi inoltrarti a lavorare nel fitto mondo degli animali questa è una professione che ti può portare tante soddisfazioni.

Non c’è niente di meglio che vedere un animale ristabilire il proprio equilibrio nel corpo, ma non solo, dopo un trattamento osteopatico ben eseguito, e sopratutto ben calibrato per le esigenze di quell’animale, in quel dato momento.

Questa è una capacità che si apprende nel tempo, con la pratica ma sopratutto, attraverso uno studio serio e approfondito.

Secondo motivo: perchè scegliere una terapia manuale per un animale?

La medicina osteopatica è una disciplina che per tradizione utilizza delle tecniche applicate attraverso le mani, che sono state sperimentate sull’umano e poi riportate e adattate ai bisogni degli animali.

A volte sono le stesse, ma invece altre volte sono state modificate per renderle più efficaci.

L’osteopatia, sfruttando il principio fondamentale di autoregolazione dei sistema corpo, è in grado di dare all’animale delle informazioni ai vari sistemi come quello muscolo scheletrico, fasciale, o viscerale aiutandolo a risolvere problematiche che, magari anche attraverso le cure veterinarie più tradizionali, faticava a risolvere.

L’esperto in osteopatia animale è quindi in grado di lavorare in team con medici veterinari e tutti gli altri professionisti del benessere animale.

Terzo motivo: vuoi far parte della storia del benessere animale?

Il settore animale è uno dei settori che non risente particolarmente delle crisi economiche, e anzi, sta crescendo sempre più..

Se sei una persona che ama davvero gli animali, comprenderai che è un ottima opportunità poter scrivere un pezzo della storia dell’evoluzione di questo settore e dell’evoluzione dell’osteopatia animale, ma che è giusto farlo con un’adeguata preparazione per poter essere un Professionista all’altezza di questo nome, per poter mettere al primo posto il Benessere vero degli Animali.

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L’unicità della valutazione in Naprapatia.

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La caratteristica fondamentale della valutazione naprapatica riguardo i tratti della colonna vertebrale è quella di effettuare un’accurata palpazione di punti precisi secondo una scala di dolorabilità, cioè di quanto dolore viene esacerbato al contatto delle dita dell’operatore con porzioni specifiche delle vertebre siano cervicali, toraciche o lombari.

Questo ci permette di percepire, grazie ad un continuo feedback con il nostro assistito, quelle zone di sensibilità che saranno fondamentali per condurre di seguito, un trattamento efficace ed estremamente confortevole trovando varianti meno dolorose possibili favorendo rilassamento e massimo comfort.

Dobbiamo tenere presente che nella palpazione in naprapatia non si tiene conto della posizione della vertebra, ma delle tensioni che si riflettono sui legamenti delle stesse, la pratica ci porterà ad essere sicuri di valutare e palpare naprapaticamente!

naprapatia

La prego dottore non mi “scrocchi” !

L’ enorme vantaggio che il trattamento base dei segmenti vertebrali in naprapatia ci offre, è quello di eseguire tecniche articolatorie specifiche su gruppi di vertebre o vertebre singole.

Il bagaglio di tecniche che può usare il naprapata è notevole e vario, questo ci aiuta ad avere sempre lo strumento adatto per ogni tipologia di persona.

Non essendo sempre previsto il “thrust” cioè la manovra ad alta velocità e bassa ampiezza che produce il caratteristico scroscio articolare, l’ applicazione può trovare ampissimi riscontri sia su soggetti a rischio come affetti da osteoporosi, soggetti ansiosi, infanti, donne in gravidanza oppure su soggetti che non prediligono le manovre dirette perché impressionabili.

Isomma la naprapatia offre sempre una soluzione sia per l’operatore che per il paziente!

La Naprapatia – Ad ognuno il proprio trattamento naprapatico

La versatilità e la semplicità del trattamento, unita al massimo comfort che la persona riferirà, faciliteranno la personalizzazione del trattamento prendendo in esame non solo il disagio per il quale il nostro assistito si rivolge a noi, ma anche la modalità di trattamento che più predilige.

Verrà preso in considerazione ogni aspetto, dalla posizione del paziente all’intensità delle manovre con un continuo scambio di feedback con l’operatore, ponendo la persona sempre al centro dell’atto terapeutico.

Fondamentale ricordare che il nostro assistito verrà sempre seguito con un attento follow-up basato sul movimento specifico esaltandone le potenzialità e migliorando le carenze delle capacità come forza, equilibrio e stabilità laddove esse siano state riscontrate con opportuni test.

Migliorare la sintomatologia e migliorare ogni tipo di performance sarà cosi enormemente più semplice, rendendoti maggiormente protagonista!

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Le 6 fasi di un trattamento osteopatico

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Hai deciso di intraprendere un percorso di formazione in osteopatia e sei curioso di sapere come funziona un trattamento osteopatico?

O magari vuoi avvalerti delle metodiche dell’osteopata ma non sai come si svolgerà la seduta e non sai cosa aspettarti?

Bene, vediamo come si compone una visita da un vero professionista in osteopatia.

Fase 1 – Accoglienza

Anche se non salta molto all’occhio, l’accoglienza dell’utente è una fase fondamentale, lo studio deve diventare un ambiente piacevole, privato dove si possono abbassare le difese.

Un  ottimo osteopata (ma un qualunque bravo professionista) accoglie alla porta dello studio e fa accedere fino ad arrivare ad una poltrona dove partirà la prima vera e propria fase.

Evitare l’aspetto del professionista distaccato e sapiente a volte è l’arma vincente, e cercare di entrare in contatto con l’utente in maniera professionale ma comunque accogliente ed empatica sarà la chiave del successo in termini di relazione.

Fase 2 – L’Anamnesi prima del trattamento osteopatico

Per definizione “Treccani” : “Storia clinica di un infermo, raccolta dal medico direttamente o indirettamente come elemento fondamentale per la formulazione della diagnosi;” 

Anche in questa fase è importante entrare a contatto con le persone, magari trovando dei punti comuni, in modo da rimuovere eventuali barriere, mostrandosi empatici.
Ovviamente l’osteopata non deve perdere mai il ruolo, ci deve essere pur sempre un rapporto lavorativo-professionale.

Tramite la raccolta dei dati clinici dell’utente è possibile risalire ad eventuali situazioni patologiche che prevedano prima l’intervento di un medico specialista, e poi eventualmente un intervento osteopatico.

Capita spesso che l’osteopata venga preso (erroneamente) come una figura di primo contatto, e si trovi quindi a dover fronteggiare situazioni patologiche che necessitano indagini approfondite.
Pertanto provvederà al rinvio al medico competente.

Fase 3 – Elegibilità al trattamento osteopatico

Al fine di preservare la salute dell’utente il bravo professionista dovrà tener conto di tutti i parametri vitali, e delle eventuali cause patologiche del motivo della visita, scongiurando quindi rischi al trattamento. 

Una volta conclusa questa fase valutativa l’osteopata potrà proseguire con la sua manipolazione 

Fase 4 – valutazione osteopatica

Tramite i dati appresi in anamnesi, l’atteggiamento dell’utente, la sua postura e vari altri fattori, 
l’osteopata procederà con la sua valutazione manuale, ricca di test, tutti orientati alla ricerca del miglior status di salute. 

Una volta compresa la situazione, si procederà con il trattamento

Fase 5 – il trattamento osteopatico

Il trattamento dell’osteopata è troppo spesso associato a tecniche con il fatidico scrocchio, o in gergo HVLA (High Velocity Low Amplitude) ma non è assolutamente l’unica metodica di manipolazione.

Un numero considerevole di persone hanno timore riguardo questo tipo di manipolazione, è bene quindi rassicurare che non è il solo metodo di intervento, e che comunque non presenta rischi trovandosi nelle mani di un professionista esperto. 

Se vuoi saperne di più rispetto alle conseguenze dello scrocchio ti consiglio di leggere questo articolo

Tra le varie metodiche manipolative nel bagaglio esperienziale dell’osteopata esistono anche approcci meno ad effetto, ma con risultati a volte superiori:

  • Manipolazioni viscerali
  • Approcci sul sistema fasciale, muscolare, tendineo
  • Tecniche in ambito cranio sacrale
  • Tecniche articolatorie, legamentose

Nessuna di queste tecniche presenta scroscio articolare, e solitamente l’utente è più disponibile a subire il trattamento.

Fase 6 (conclusiva) – il management

Il Management finale molto spesso è fondamentale per l’instaurazione di un rapporto operatore-utente adeguato. Si può tradurre come la consulenza conclusiva del trattamento.

È importante dare attenzione al tipo di lavoro che si è svolto in modo che sia comprensibile, alle motivazioni e al piano di intervento da intraprendere. L’utente deve uscire dallo studio consapevole di cosa ha ricevuto e di tutti i perché anatomo-fisiologici.

Va incitato l’utente a cambiare le azioni e lo stile di vita che ha portato a quella situazione disfunzionale e dolorifica magari indirizzandolo ad una figura competente.

Queste piccole attenzioni sono la più grande distinzione per un professionista di ogni settore ma acquisiscono sempre più valore quando si parla di un ambito benessere-sanitario.

Effettuare un trattamento che sia utente-centrico è la più grande differenza rispetto alla medicina allopatica che invece tiene conto della patologia. Instaurare un rapporto con l’utente è esattamente ciò che permette allo stesso di fidarsi, di tornare e di seguire ogni consiglio mirato alla risoluzione della problematica.

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Il Massaggio come Esperienza di Consapevolezza.

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Il “tocco” che crea consapevolezza e fiducia.

Il massaggio, è principalmente un’esperienza di consapevolezza e fiducia, fondata sulla relazione operatore-persona. E’ un tempo e un luogo in cui sperimentare il silenzio e la quiete. E’ uno spazio in cui poter essere il proprio corpo, e ascoltare le sensazioni che attraverso di esso prendono forma.

L’esperienza del massaggio è un tempo dedicato al riposo e al non fare, è un “si” che diciamo a noi stessi e alla vita. E’ la scelta di affidarsi completamente, stando in ciò che c’è, e che si genera nel momento presente, senza giudizio, senza aspettative.

L’esperienza del neonato tra le braccia della mamma.

La ricerca scientifica conferma sempre più che l’esperienza del “tocco” è simile a quella del neonato che si adagia completamente tra le braccia della mamma. Egli è sicuro di essere sostenuto; è lì che si appoggia, che si affida e si abbandona. Non ci sono azioni, eppure in quel “non fare” egli si nutre di fiducia, si apre alla vita, affermando un “sì” a tutto ciò che verrà.

L’esperienza del massaggio non ha nulla a che vedere con il fare, è puro appoggio, pura fiducia. E’ la scoperta che l’esistenza è qui, in ogni respiro, in ogni istante. Ci insegna che essere consapevoli significa essere in con-tatto con il presente, radicati nel proprio corpo.

Il massaggio come strumento di contatto con il respiro.

L’esperienza del massaggio ci permette di incontrare da vicino il nostro respiro, riservando un’attenzione consapevole a quest’azione naturale, talvolta percepita come ovvia e scontata.

La respirazione è l’immagine fedele della nostra modalità di stare al mondo. L’inspirazione è la parte attiva della respirazione: essa indica la nostra capacità di ricevere e di lasciar entrare, qualcuno o qualcosa, nella nostra vita. L’espirazione è la parte passiva della respirazione: essa rispecchia la fiducia che nutriamo nei nostri e altrui confronti, la nostra capacità di abbandonarci, di affidarci.

Praticare una respirazione profonda e consapevole, aumenta il potenziale vitale, riduce l’affanno, rasserena istantaneamente il corpo e la mente. Aumenta la fiducia e ci consente di vivere con una qualità superiore la nostra quotidianità. Ci aiuta a sentire il corpo, ad assaporare pienamente il momento presente, percependo con nitidezza e consapevolezza la nostra vita.

La memoria del nostro corpo.

Il nostro corpo è la mappa fedele della storia della nostra vita. Gioia, allegria, felicità, dolori e sofferenze, vissuti durante l’arco della nostra esistenza, sono informazioni accuratamente conservate nel nostro corpo, nei nostri muscoli e tessuti. La memoria corporea, nella sua totalità e stratificazione, è qualcosa di estremamente radicato in ciascuno noi. Essa contribuisce notevolmente a confermare il nostro senso di identità, poiché attraverso la pelle, ciascun essere umano costruisce il proprio Io Psichico. Il senso di chi è, il senso della propria vita, di quello che può e non può fare o avere, dei propri limiti e delle personali limitazioni.

Il contatto con il corpo e lo scioglimento delle tensioni.

Il massaggio accompagna la persona nel delicato passaggio, che va dalla mente al corpo. Questa azione, permette di contattare tutte quelle memorie che, sotto forma di tensioni accumulate nel corso del tempo, attendono di essere sciolte e liberate. Il contatto con la pelle, attraverso l’esperienza del tocco, aiuta inoltre a ri-stabilire i confini tra ciò che è dentro e ciò che è fuori. Rafforza il personale vissuto, sia fisico che emotivo. Aiuta a liberare i dolori fisicamente accumulati e a recuperare lo stato di quiete. Favorisce la percezione di sé, delle proprie risorse, del proprio stato vitale e creativo. Genera fiducia e apertura verso nuove possibilità. 

Cosa posso imparare iscrivendomi alla Scuola di Massaggio Integrato Educam?

Se sei interessato a conoscere tecniche di massaggio che favoriscono l’esperienza di consapevolezza ed espressione corporea, la proposta formativa Educam potrà esserti d’aiuto.  

La Scuola di Massaggio Integrato Educam, offre un percorso eterogeneo e completo. Si rivolge a coloro che vogliono apprendere differenti tecniche di massaggio, con il fine di promuovere e favorire il benessere e la salute della persona.

Il percorso, mette a disposizione degli allievi, nozioni teoriche complete, insieme alla possibilità di svolgere, fin dall’inizio, una notevole esperienza pratica. Insegna come approcciare alla persona, con etica, competenza e professionalità.

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